AKI ONDA

VENERDÌ 4 OTTOBRE – 18:00
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Il giardino dei droidi custodi


Aki Onda è un artista e compositore giapponese originario di Tokyo, ma residente da anni a New York. È particolarmente conosciuto per le sue Cassette Memories – opere create a partire da un diario sonoro di registrazioni su cassetta, realizzate per mezzo di un walkman nel corso degli ultimi venticinque anni nei suoi innumerevoli viaggi in giro per il mondo. È a partire da quei ricordi sonori che Onda crea composizioni, performance e opere d’arte visiva.Oltre che in solo si esibisce spesso in campi interdisciplinari, e ha collaborato con filmmakers, musicisti, artisti visivi e coreografi, tra cui Blixa Bargeld, Sonic Youth, John Zorn, Akio Suzuki, Oren Ambarchi, Alan Licht, Loren Mazzacane Connors e Jac Berrocal. Le sue performance sono state presentate presso istituzioni come il MoMA e The Kitchen di New York, Documenta 14 a Kassel, il Centre Pompidou, il Museo del Louvre, il Palais de Tokyo a Parigi, il Bozar di Bruxelles e molte altre.


Inaugurazione de “Il giardino dei droidi custodi” di Enzo Pituello.
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Quella di Enzo è una ricerca filosofica che pone le sue radici nei concetti di memorie e si manifesta attraverso le arti visive.
Le Memorie si radicano nella nostra cultura in base all’attribuzione di “concetto di tempo” che siamo abituati a conferire.
La memoria non vive il “tempo” dell’essere umano, la memoria nasce senza morire, impianta il proprio DNA in tutti i corpi, visibili e invisibili, sui quali si viene a creare, trasformando inevitabilmente la realtà stessa e marcandone un’eredità indissolubile.
La memoria è fuori dal tempo, come l’arte, come l’artista: nascono nel passato, il presente non può negare la loro esistenza, il futuro non potrà che confermarli come presenza contemporanea.
La ricerca dell’artista Enzo Pituello pone interrogativi nei confronti dell’essere umano in quanto entità cosmica, la connessione ancestrale di quest’ultimo viene riconosciuta attraverso l’elemento “Memorie”, a tale concetto viene attribuita la prevalente causa di continuo “divenire nell’ordine dal caos”; l’assenza di memorie prevede il caos e l’eterno inizio da zero.
Enzo percorre la “Via delle Memorie” attraverso le sue intuizioni filosofiche, che prendono forma nelle sue opere, da quarant’anni a questa parte sotto forma di rappresentazione artistica, forse da tutta la vita sotto forma di entità, dapprima squarciando la tela del “rappresentabile” e varcando la soglia del “conosciuto”, esplora l’inconscio del Cosmo e ne riconosce le “Memorie”, è forse troppo per un uomo ma nulla è lasciato al caos perchè quel “tempio infinito” è tutelato dai “Custodi di Memorie”, Enzo li rappresenta ed essi offrono custodia affinché nulla sia caos.
La rappresentazione scultoreo-stilistica non è il confine del concetto in questione, la grande opera sconfina dal corpo della scultura e si interconnette con ciò che la circonda, le sculture emettono suoni, vibrazioni, HZ (Hertz), sono pregne di memorie da scambiare, hanno chiesto realizzazione di un luogo dove poterlo fare, insieme.
Insieme ad altre entità spinte dalla stessa “pulsione cosmica”; ecco e come e perchè si viene a creare “Giardino dei Custodi di Memorie” di Enzo Pituello, artista che ha il protagonismo di questa opera ma del quale non è e non sarà l’unico fautore, oltre alla collaborazione per la realizzazione stessa di alcuni partner tra i quali il principale è stato Andrea Martini, anche per i motivi sopra citati, ovvero riconoscendo il transito della memoria che ogni entità la quale entrerà a contatto con il luogo, come partecipe collaboratore stesso dei cambiamenti esperienziali che lasceranno segni indelebili nella costituzione continua della “memoria cosmica”.

Hyram Pituello